lunedì 22 dicembre 2014

Nuova petizione CitizenGo al Ministro dell'Istruzione

Su indicazione di Claudio, abbiamo fatto confluire la "nostra" petizione, in questa nuova, potete aderire qui

http://ilgender.blogspot.it/p/petizione-citizengo-al-ministro.html

Ecco il comunicato ricevuto in proposito da Flavia

AI GENITORI DI BAMBINI E RAGAZZI IN ETA' SCOLASTICA

IMPORTANTE INIZIATIVA DI ASSOCIAZIONI PRO-FAMILY 
ProVita Onlus, l’Associazione Italiana Genitori (AGe), l’Associazioni Genitori delle Scuole Cattoliche (AGeSC) e Giuristi per la Vita, presentano questa petizione propositiva al Ministro dell’Istruzione, nonché al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, affinché i nostri figli possano trovare nella scuola, non ideologie destabilizzanti come l’ideologia gender, ma progetti, corsi e strategie educative che permettano uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche, rispettosi di tutti ed in primis della natura umana.
 
Sempre più diffusa è la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad una vera e propriaemergenza educativa, in particolare per quanto riguarda le tematiche dell’affettività e della sessualità. Molti hanno già reagito contro la subdola introduzione della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado (fin dagli asili nido). Tuttavia, anche quando non si arriva a questo punto, in molti casi l’educazione sessuale è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia, e mira ad una sessualizzazione precoce dei ragazzi.
 
Attualmente i progetti educativi in questo ambito vengono spesso presentati richiamando l’esigenza di “lottare contro la discriminazione. L’intento in sé potrebbe essere lodevole se ciò significasse educare gli studenti a rispettare ogni persona e a non rendere nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilità, obesità, razza, religione, tendenze affettive, ecc.), oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. In realtà il concetto generico di “non discriminazione” nasconde molto spesso:la negazione della naturale differenza sessuale e la sua riduzione ad un fenomeno culturale che si presume obsoleto; la libertà di identificarsi in qualsiasi “genere”indipendentemente dal proprio sesso biologico; l’equiparazione di ogni forma di unionee di “famiglia”; la giustificazione e normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale. Tutto ciò, anche in altri paesi dove simili strategie educative sono da tempo applicate, come in Inghilterra e Australia, ha già causato una sessualizzazione precoce della gioventù che ha portato ad un aumento degli abusi sessuali (anche tra giovani), alla dipendenza dalla pornografia, all’attività sessuale prematura con connesso aumento di gravidanze e aborti già nella prima adolescenza, e all’aumento della pedofilia.
 
 
Inoltre i suddetti progetti educativi, e persino la “strategia nazionale” dell’UNAR, vengono sovente redatti con la collaborazione esclusiva di associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) senza l’adeguato coinvolgimento di associazioni ed enti rappresentativi dei genitori, e quindi, sia per le modalità che per i contenuti, sono elaborati e diffusi in violazione dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (“I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”); dell’art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (“Lo Stato … deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche”); dell’art. 30 della Costituzione italiana (“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”);  e dell’art. 14 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’UNICEF (“Gli Stati parte rispettano il diritto e il dovere dei genitori oppure, se del caso, dei tutori legali, di guidare il fanciullo nell’esercizio della libertà di pensiero, di coscienza e di religione”).
 
 
Per questi motivi con la presente petizione chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, non solo, come già chiesto sia dalla nostra che da altre associazioni, di disapplicare la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e di impedire la diffusione di ogni progetto educativo che ad essa si ispiri, ma soprattutto di emanare precise direttive affinché tutti i progetti, corsi, strategie educative, si conformino ad alcune linee guida, prevedendo, in particolare:
·         
·        Che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario ai sensi dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dei decreti che riconoscono le scelte educative dei genitori (artt. 1.2, 3.3 e 4.1 del DPR 275/99, art. 3 del DPR 235/97, artt. 2.3, 2.6 e 3 del DPR235/2007 e il Prot. AOODGOS n. 3214 del 22.11.2012). Ogni “strategia” educativa, specie se di rilievo nazionale, dovrebbe rispettare sia nelle sue modalità di elaborazione e diffusione (coinvolgendo prevalentemente enti rappresentativi dei genitori e delle famiglie) che nei contenuti, questo diritto fondamentale. Similmente, i progetti sull’affettività e la sessualità da attuare nelle scuole dovrebbero coinvolgere le famiglie nell’opera di educazione e rendere i propri contenuti trasparenti ad esse, evitando il contrasto con le “convinzioni religiose e filosofiche” dei genitori. L’azione educativa della scuola in questo ambito deve essere informata a due principi: il principio di sussidiarietà (il diritto-dovere dei genitori di educare è insostituibile e va sostenuto dallo Stato) e il principio di subordinazione (l’intervento della scuola deve essere soggetto al controllo da parte dei genitori).
·         
·        Che sia oggetto di spiegazione e di studio la ragione per la quale la nostra Costituzione, all’art.29, privilegi la “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, della quale “riconosce” gli speciali diritti, diversamente da ogni altro tipo di unione.
·         
·        Che si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue. In questo modo gli studenti impareranno anche che la madre e il padre, nella famiglia, ancor più che nel mondo del lavoro o in altri contesti, apportano la loro propria ed insostituibile ricchezza specifica.
·         
·        Che si educhi al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva. Questo implica che si tenga conto delle specificità neurofisiologiche e psicologiche dei ragazzi e delle ragazze in modo da accompagnarli nella loro crescita in maniera sana e responsabile, prevedendo corsi di educazione all’affettività e alla sessualità, concordati con i genitori.
·         
·        Che si porti a riconoscere che l’attività sessuale non si riduce alla dimensione del piacere, ma che comporta delle conseguenze gravi e dei doveri importanti.  A questo proposito si potranno mostrare utilmente i risultati delle indagini sociologiche secondo le quali ritardare l’attività sessuale e ridurre il numero di partner aumenta le possibilità di intrattenere relazioni stabili nel futuro e riduce i problemi psicologici (come la depressione), specialmente nelle ragazze.
 
Firma subito anche tu la petizione, e unisci la tua voce a quella delle associazioniProVita Onlus, AGe, AGeSC e Giuristi per la Vitaaffinché il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca accolgano la nostra proposta educativa e garantiscano che nelle scuole i nostri figli possano trovare, non ideologie pericolose, ma la via verso uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche.

lunedì 15 dicembre 2014

Petizione CitizenGo al Ministro dell'Istruzione

Molto comodo, come per tutte le petizioni CitizenGo, inserendo brevemente i propri dati, parte automaticamente un messaggio al Ministro dell'Istruzione

http://www.citizengo.org/it/14837-una-sana-educazione-alla-sessualita

Attualmente il tentativo di fermare questa deriva ideologica nella scuola italiana si sta muovendo su vari fronti (vedere collegamenti nella barra in alto), tra le quali:
  • altre petizioni di protesta al MIUR
  • richieste di consenso informato per chiedere ai presidi di essere informati circa sulle attività didattiche dei propri figli (lettere ai presidi)
  • Twitter: @comitatoart26, @SOSRagazzi, @NoGenderCentral, @nogender_it
La petizione precedentemente annunciata, creata dal nostro membro Claudio e ora disattivata

è confluita nella succitata

domenica 14 dicembre 2014

Articolo La nuova Bussola Quotidiana: Prof. Avv. Tommaso Scandroglio, Genitori attenti, il gender diventa obbligo scolastico

Leggi l'articolo sul sito de La nuova Bussola Quotidiana sul DDL Fedeli al Senato: Insegnamento dell'educazione di genere nelle scuole. Intervento dell'
on. Fedeli ad Arezzo

Video La famiglia oggi secondo Rai3/Fazio/Gramellini

Che fuori tempo che fa Rai3: Intervento inopportuno di Massimo Gramellini sulla famiglia
https://vid.me/v1ci

Grazie a Pietro che l'ha segnalato, riporto qui il link del video, per chi non lo avesse visto, dell'intervento incredibile e allucinante di Massimo Gramellini sulla famiglia a che fuori tempo che fa Rai3, di sabato scorso, festa di S.Lucia!

- Roberto B.

sabato 13 dicembre 2014

Provocazione: introduciamo un progetto (pof) nelle scuole su pedofilia, zoofilia, prostituzione...

Un falso progetto formalmente corretto come il seguente, da presentare ufficialmente, potrebbe essere utilizzato per stimolare una riflessione presso i componenti degli organi preposti nelle scuole e dimostrare quali gravi insidie si nascondano dietro formule che spingono verso la modernità e il progressismo.

FACSIMILE DI POF (*)

attenzione a presentarlo sul serio poiché rischierebbe di essere approvato

Premessa

Perché nascondere a* bambin* che saranno gli/le adult* di domani realtà che hanno sempre popolato la cronaca?

Motivazioni 

Lo scopo del progetto è quello di educare al rispetto e alla naturale diffusione della pedofilia, della zoofilia e della prostituzione, che essendo insiti nella natura dell'uomo, della donna, di L, B, G, T ecc., sono comportamenti naturali e quindi da tutelare e consolidare.

Ricadute

I/le/* cittadin* di domani, se proprio non vogliono scegliere fin da subito di aderire a una o più di queste pratiche, potranno imparare a onorare i/le/* propr* simil* che hanno la fortuna di farne parte.

Contenuti e articolazione

Partiamo dalle origine storiche, sulle pratiche in Grecia e poi come non parlare del cosiddetto mestiere più antico del mondo.

Il progetto prevede resoconti di esperienze personali con esperti dall'esterno e laboratori in classe.

Il coinvolgimento di genitor* attivi nei campi oggetto dell'insegnamento è incoraggiato, per favorire la diffusione delle pratiche nelle diverse famiglie.

* pover* genitor* 1, 2, 3 ecc. che non hanno avuto la fortuna di ricevere questi moderni insegnamenti quando frequentavano le scuole, potranno finalmente aggiornarsi.

Risultati

I/le/* bambin* potranno preparare dei cartelloni con materiale grafico e fotografico autoprodotto con l'aiuto di genitor*, insegnant* ed espert* dall'esterno, ricercando le situazioni più originali.

I migliori elaborati saranno esposti sulla stampa e in un noto centro commerciale, per mostrare alle scuole retrograde che la nostra è molto più avanti.

Conclusione

Confidiamo nell'approvazione del nostro progetto da parte degli organi collegiali, perché finalmente il nostro paese si possa allineare, anzi possa superare, diventando il primo della classe tra quelli più aperti e moderni.

(*) Esempio di POF da riorganizzare per avere una forma più realistica.

lunedì 8 dicembre 2014

Rapporto sulle abitudini sessuali in una università top USA

Riflessioni di un docente universitario italiano su un documento che analizza i costumi sessuali in una università nordamericana, che mostra concreta apertura di vedute e modernità, in contrapposizione ad un libertismo e modernismo di forma.
Rappresenta un esempio di reale e totale rispetto dei generi in ambito scolastico e mostra come sia possibile evitare il rischio di ferire le sensibilità senza ricorrere alla diffusione e applicazione di ideologie, come ad esempio quella gender.

Il caso descritto relativo al MIT potrebbe essere portato a modello anche nelle scuole italiane (superiori) e università, oltre che in qualsiasi ambito lavorativo.

Libro: Educare al femminile e al maschile

di T. Cantelmi e M. Scicchitano, edizioni Paoline

affronta con tesi scientifiche  e sociologiche, esposte in modo accessibile e divulgativo, gli argomenti:

·        Cosa è femminile, cosa maschile?

·        Cosa è innato e cosa viene dall’ambiente nell’essere maschio e femmina?

·        Essere diversi vuol dire essere anche diseguali?

·        Quale approccio educativo, per il rispetto di mascolinità e femminilità, comprese alla luce dei dati scientifici e non ideologici?

Video: Il paradosso norvegese

Video molto utile e ben fatto che, con una intelligenza acutissima ha messo in ginocchio le pretese di scientificità della teoria sociologica-psicologica del gender. Il video, della durata di circa 30 min., viene proiettato durante gli incontri-dibattito Contro i falsi miti di progresso, un'iniziativa nata spontaneamente dal "basso" da Mario Adinolfi, Maurizio Botta, Costanza Miriano e Marco Scicchitano

http://costanzamiriano.com/2014/05/30/il-paradosso-norvegese/

Petizione SOS Ragazzi: scrivi al Ministro Giannini

http://www.sosragazzi.net/petizione-giannini/

giovedì 4 dicembre 2014